14 luglio 2004

25 Aprile - 25 Luglio
Museo Ebraico
Via Bertora, 6
domenica - giovedì: ore 10.00-19.00
venerdì: ore 10.00-17.00
chiusura: sabato e festività ebraiche (26-27 maggio)
tel. 010 887763 fax 010 8461006
"Tu, piccola mucca, nuda e crocefissa, tu sogni in Paradiso. Il coltello lampeggiante ti ha fatto salire in cielo". Chagall spesso ricorda e recita questo antico rito sacrificale ebraico che accompagna l'uccisione del bestiame, e che da bambino ascoltava dal nonno macellaio.
Durante tutta la sua infanzia, episodi biblici, animali, riti e cerimoniali, spirito religioso e mistico, figure di musici e violini, si radicano e si sviluppano in ambienti pervasi da tradizione e familiarità, costruendo la sua mente e popolando la sua fervida immaginazione.
La comunità ebraica, della quale Chagall fece parte, è determinante nella formazione dell'uomo e dell'artista, che in seguito si dedicherà con passione alla rappresentazione della Bibbia, suo primo patrimonio culturale.
Le illustrazioni di quest'ultima nascono nella sua intimità - egli infatti le aveva vissute con la fantasia dell'infanzia - ed esibiscono molte delle tematiche che gli furono più care, dal racconto della quotidiana convivenza con gli animali domestici - ritratta con tenerezza e solennità - agli amanti, ai musicisti e agli angeli.
La Bibbia, a lui così familiare perché scenario di giovinezza, cultura, rito, sogno, credo e misticismo, rappresenta un terreno su cui muoversi, più che un oggetto da studiare o da scoprire: un terreno da fecondare con l'inventiva e con il sogno, il quale si declina come realtà "altra", che di continuo si interseca con quella ordinaria, esaltandola, approfondendola e aprendola a inaspettati spazi di ampio respiro.

Segue la sezione "Le grandi figure e la Pasqua", nella quale sono esposte pitture dedicate alle più importanti figure bibliche, da Abramo a Mosè, archetipi dell'umanità intera e del suo rapporto col divino. Nella sezione "La Bibbia", sono raccolte invece tutte le tempere che, commissionate da Ambroise Vollard, l'artista dipinse in seguito ad un viaggio in Palestina, nella primavera del 1931: immerso in un'atmosfera per lui commovente, Chagall vide paesaggi e visitò luoghi sacri che influenzarono profondamente il suo linguaggio pittorico. Caratteristiche di questo periodo sono, per esempio, la minimizzazione della descrizione di ambienti e figure, e il recupero di una raffigurazione primitiva.

da Whipart