Mele artistiche per le strade di Mosca e altre opere di frutta
Fonte: Gusto Sidro
Come delle mele a Mosca
Mosca non è una città qualunque. Vi si respira la storia, quella importante e grandiosa. Ed è ricolma, anzi straboccante, di una personalità solo sua, con i suoi spazi giganteschi e maestosi, con i suoi lussi scintillanti, con le sue differenze sociali e contraddizioni laceranti. Eppure perfino una metropoli così, dove 18 milioni di persone pullulano ogni giorno e i monumenti sono così vivi che pare respirino, esiste la monotonia del quotidiano. E l’artista Gedda proprio quella voleva lacerare spargendo le sue mele. Ben 50 giganteschi pomi di due metri d’altezza, così particolari da brillare di luce propria. Ma perché a spuntare come funghi, notte tempo, sono state proprio le mele? Semplice: le mele sono capaci di dar luogo a un abbraccio cosmico. Uno stare insieme di tutte le persone in un unico simbolo ancestrale e presente nella maggior parte delle culture. E le vigorose pennellate di Gedda le rendono ancora più coinvolgenti, fra il color oro a ricordare la dea Afrodite, la più bella, e il rosso e il giallo e il nero, e tutti i colori che ci ricordano le energie primordiali della natura espresse in segni vigorosi tanto quanto le forze che regolano l’universo: la gravitazione, le forze nucleari, l’elettromagnetismo. E poi tornando dall’universo al piccolo mondo umano, ce n’è per tutti: con le sue mele si va dai luoghi simbolo della nostra cultura come New York, alla falce e martello. Dalle cupole o minareti, alle firme, i fiori, le date, i graffiti.La geometria della frutta
Ma il frutto proibito non ha ispirato solo Alessandro Gedda. Sakir Gökçebag, fotografo turco largamente apprezzato nel mondo, si lascia affascinare da frutta e verdura in genere. Eppure per la mela ha sempre un occhio di riguardo. La ritrae come un solido geometrico qualsiasi, da scomporre e ricomporre a piacimento, cercando coincidenze perfette e stupefacenti. È un po’ questo il senso della raccolta fotografica di Gökçebag, che trasforma fagiolini e cocomeri, peperoncini e mele in codici a barre, scacchiere astratte, rombi, cerchi, raggiere strappandoli dal loro ambiente e dall’interpretazione del senso comune. In una frase: facendone strumenti artistici.Le mele: la precisione meticolosa del taglio e la mano ferma nella composizione sono i segreti di questo artista che non manipola in nessun modo le sue foto ma ricorre solo alla sua arte concreta, fatta di coltello e fantasia. Le sue mele a metà formano cerchi e quadrati perfetti e perfino quadrati nei quadrati. Oppure, e qui occorre una maniacale cura del dettaglio, creano degli insiemi tanto coesi da sembrare un unico frutto. E invece sono tanti pezzi di mela tagliati in modo da coincidere al millimetro con gli altri e da compattarsi in modo perfetto.
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