giovedì 13 dicembre 2012

Barriera corallina con carrozze del metrò

Battezzata Red Bird Reef, come il marchio dei treni di Manhattan, è popolata da numerosi pesci



DELAWARE (Usa) – I fondali marini, soprattutto vicino alle coste, non sono quasi mai immuni dai rifiuti umani. Nel Delaware, però, accade dal 2001 che nel mare si gettino scarti non per trascuratezza e alla chetichella ma volontariamente e secondo un piano prestabilito. Non tutti i rifiuti, ma solo le carrozze della metropolitana dismesse dal servizio. E con grande gioia dei pesci, che popolano questi relitti industriali così come fanno lungo le coste di altri parti del mondo con le vecchie navi inabissate. Sì, poiché pare che la fauna marina apprezzi particolarmente i vagoni abbandonati e li colonizzi in massa tanto che la discarica continua a essere alimentata di rottami al fine di creare una stabile barriera corallina artificiale a 29 metri di profondità e a 16 miglia marine (30 km circa) dalla costa, battezzata Red Bird Reef, come il marchio dei treni di Manhattan da cui prende vita. SOVRAFFOLLAMENTO SOTTOMARINO – Quelle che una volta erano vetture in cui le persone si affollavano, oggi sono teatro di una corsa fra pesci che gareggiano a chi arriva prima per assicurarsi un posticino. Le platesse amano accumularsi tra i vagoni, le cozze apprezzano il limo che si forma sui soffitti, le orate litigano per avere accesso ai vagoni e le spugne marine crescono in ogni dove, beatamente al riparo da correnti e altri pericoli. Il tratto di fondale interessato da questo curioso fenomeno, come spiega al sito del New York Times Jeff Tinsman del Department of Natural Resources, si è vistosamente ripopolato tanto che altri Paesi statunitensi pensano di ripetere l'esperienza e competono per assicurarsi le metropolitane di New York, che smista i rottami gratuitamente a differenza di altre città che invece per disfarsi dei vecchi treni si fanno pagare.
SOVRAFFOLLAMENTO DI PESCATORI – La concorrenza non c'è solo nella fornitura di vetture ma anche fra i pescatori che – attratti da un'area marina che dal 1997 a oggi si è trasformata da desertica a sovraffollata – sono passati dalle 300 alle 10 mila trappole. Ora lo Stato del Delaware è perfino preoccupato dalla microcriminalità che appesta il luogo: non solo si verificano furti di pesce ma perfino delle reti usate per catturarli. Tanto che le autorità sono arrivate a chiedere alla marina federale di chiudere la zona ai grandi commercianti ittici.
POLEMICHE – Gli organi statali e federali per l'ambiente hanno già dato il benestare perché l'operazione continui e anzi si estenda ai fondali di altri Stati. Le accuse degli ambientalisti che ricordano la presenza di amianto nella colla usata per costruire i vagoni metropolitani, sono respinte al mittente: l'amianto non sarebbe un rischio né per la vita sottomarina né per gli esseri umani in quanto non trasportato per via aerea.
Serena Patierno
09 aprile 2008
Da Corriere.it

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